… “quei bravi ragazzi”

Willy

Quei “bravi ragazzi”. Voglio ricominciare a scrivere parlando proprio da quei “bravi ragazzi” che hanno ucciso di botte Willy Monteiro.

I fatti risalgono alla notte tre il 5 e il 6 settembre. Scenario della “ferocia”, il comune di Colleferro. E’ proprio in una semplice notte di fine estate che “quei bravi ragazzi” hanno deciso di porre fine alla vita di un loro coetaneo picchiandolo selvaggiamente e senza un motivo. Non gli hanno lasciato scampo. Calci. Pugni. E poi ancora calci e pugni. 

L’autopsia rivela che nel cuore di Willy è stata riscontrata una lesione di sette centimetri. Sette centimetri cazzo! Ma quei “bravi ragazzi” hanno fatto ben altro ancora. Dall’esame autoptico, infatti, emerge: milza e fegato spappolati, lesione al pancreas, polmoni e aorta toracica.

Il sorriso di Willy è stato spento da “quei bravi ragazzi” che oggi vediamo in mille foto mentre ostentano lusso, pose da duri e facce da “conigli” (con tutti il rispetto per le povere bestiole).

Conigli perché i fratelli Bianchi, conosciutissimi non certo per essere dei benefattore ma per le loro beghe con la legge, si incartano durante gli interrogatori piuttosto che ammettere le proprie colpe. Colpe palesi. Perché Willy lo hanno ammazzato loro a mani nude.

Chiaramente tutti si sono scagliati contro l’aspetto fisico di questi “bravi ragazzi” facendo leva sui tatuaggi (chi scrive ha abbastanza inchiostro in corpo ma credetemi che non riesco ad uccidere neanche uno scarafaggio) e di  “minchiate” che accomunano quasi un’intera generazione,

La verità vera è che questi “bravi ragazzi” non vanno giudicati solo per il loro aspetto fisico ma per quello che hanno dentro. E non mi commuovono di certo i messaggi delle “mamme cuore” che parlano di redenzione sui social attendendo like e cuoricini. “Quei bravi ragazzi” non dovevano stare neanche in giro quella sera.

“Quei bravi ragazzi” non hanno devianze sono solo dei delinquenti. L’unica malattia attribuibile è quella di aver visto troppi programmi o film in tv da dove, piuttosto che trarre un insegnamento, hanno solo estrapolato il peggio.

In Italia, piena di “quelli che ben pensano”, provo ad immaginarmi una pena esemplare per “quei bravi ragazzi”. Anche se il sorriso di quello che era davvero un bravo ragazzo è stato spento per sempre.

Ed io? Alzo gli occhi al cielo, ponendomi mille domande, e fissando il vuoto. Chi mi conosce bene è cosciente anche delle domande che mi pongo.

Scusaci Willy se puoi. Siamo davvero la razza peggiore che popola la terra.

 

One thought on “… “quei bravi ragazzi”

  1. Rosy Franzoso says:

    Ma sono sempre quei bravi ragazzi, quei bravi sacerdoti, quei bravi mariti, quei bravi padri, si sono sempre loro, quelli che bullizzano in branco, quelli che stuprano bambini, quelli che massacrano le mogli, quelli che uccidono i figli..Ma si, sono tutti bravi e buoni, in fondo poverini non lo fanno con intento di far male, una o mille giustificazioni con la fantasia le troviamo sempre. E fa comodo crederci, così è più facile, perché tutti noi siamo il branco, e nel branco il più debole soccombe. Sempre.

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