Una rosa. Un ballo. Un abbraccio. L’amore per il nonno di una diciottenne

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16508880_10211963261345832_7736782924528377385_nUna rosa e un invito a ballare. Lei ha compiuto 18 anni. E’ sorridente e felice avvolta in un vestito color ciclamino. Ha dei lunghi capelli raccolti in una coda che le cade sulla schiena e che muove ritmicamente perché non è abituata ad avere i capelli così lunghi.

Sorride. E’ appena diciottenne. Sorride con l’ingenuità di chi ha ancora una vita da affrontare. Sorride nonostante sappia benissimo che la vita, parecchie volte, spezzerà quel sorriso semplice da bambina diventata donna.

La pista da ballo si fa scura ed ancora prima di ballare con il suo papà decide di consegnare una rosa per invitare il nonno. Si. Il primo ballo da diciottenne, lei con quel sorriso senza malizia, decide di farlo con il nonno,

Il nonno è un uomo distinto. Elegantissimo. E’ grande ma nelle movenze assomiglia al figlio, al padre di quella ragazza. E’ curvo, data la sua età avanzata. Ultimamente, come se non bastasse, sta anche diventando “smemorino”. Ma la sua famiglia è sempre li, accanto a lui… pronta a prenderlo per mano qualora dovesse perdersi casualmente.

Lei si avvicina. Consegna una rosa al nonno. Lui resta seduto per qualche momento al tavolo, insieme al resto della famiglia. La moglie lo esorta e lui balza in piedi. Raggiunge con la nipote quella pista da ballo con le luci oscurare. Si aprono le danze. Non è il classico ballo. Lei sposta i capelli completamente dietro le spalle e butta le braccia al collo del nonno. La canzone lenta continua. Non ho badato neanche a cosa il dj stesse passando e qualche voce avrebbe custodito quel ballo, quel primo ballo. I miei occhi sono caduti su quell’abbraccio. Un abbraccio dolce, pieno d’amore, e lungo quasi una vita.

Un abbraccio muto in un silenzio che riusciva a contenere più di mille parole nello stesso momento, Un abbraccio che ha colpito dritto al cuore facendomi tornare indietro a pensare che i miei nonni, purtroppo, non li ho mai conosciuti,

Mio nonno materno, vigile del fuoco, è morto pochi mesi prima di mia nonna… si amavano e l’uno non avrebbe sopravvissuto alla scomparsa dell’altro. Di lui so che era un uomo alto, buono, sempre cortese con tutti. Un uomo di altri tempi, come si direbbe adesso dove tutto sembra scontato e banale.

Mio nonno paterno, invece, è molto giovanissimo, vittima di un incidente. Di lui so decisamente meno. Era un uomo giovane, molto bello e buono.

Penso che mi sarebbe piaciuto ballare con loro. Penso che sarebbe stato bello conoscerli, poterli abbracciare. Penso che mi è mancato il loro affetto. Li guardo nelle foto e fantastico sul rapporto che si sarebbe potuto creare. Penso a cosa avrebbero pensato di me, una nipote ribelle ma con la testa salda sulle spalle. Penso che quando arrivò il mio diciottesimo anno decisi di non festeggiare e non ballai, neanche con mio padre.

In realtà con lui non ho mai ballato neanche per scherzo… e probabilmente non accadrà mai visto la nostra diversità. Lei invece, lasciando l’abbraccio del nonno, è corsa a prendere le mani del suo di papà per portarlo nella stessa pista da ballo. Dove le luci erano soffuse e lasciavano spazio all’immaginazione.

Dopo aver riempito i miei occhi di tanta bellezze e dolcezza non sono riuscita a fare a meno di scappare con il solito maledetto pacco di sigarette stretto tra le braccia. E mentre il fumo passava lento davanti al mio volto non sono riuscita a non pensare che certe immagini, certi momenti si dovrebbero fermare per sempre. E non basterebbe una foto per farlo. Perché nonostante tutto una semplice foto, scattata anche dal miglior fotografo di tutti i tempi, non potrebbe mai e poi mai riuscire a sprigionare l’amore che volteggiava in quella pista da ballo dove la luce soffusa ha avvolto come nel più tenero degli abbracci i sogni di una diciottenne e l’amore di un nonno.

One thought on “Una rosa. Un ballo. Un abbraccio. L’amore per il nonno di una diciottenne

  1. luana says:

    ccomi qui a commentare come sempre ciò che scrivi..lo faccio qui questa volta.. beh devo dire che hai riacceso dei ricordi stupendi.
    I miei nonni materni li porto nel cuore come il più bel dono prezioso,li custodisco nella mia anima che nessuno potrà mai scalfire,mi sarebbe piaciuto poter fare con lui un ballo a luci soffuse,tra le sue braccia protettive e quelle sue mani magre ma con tanta forza,mi sarebbe davvero piaciuto.. sei in grado di dare delle belle emozioni,grazie Ale!!! ♡

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